Erboristeria Erbamedica

Cos’è la fitoterapia?

La fitoterapia, dal greco phytón (pianta) e therapéia (cura) è, una pratica che prevede l’utilizzo di piante o estratti di piante per la per il mantenimento del benessere psicofisico. Come per i farmaci allopatici, anche la fitoterapia fa riferimento agli studi scientifici legati alla botanica, alla farmacognosia e alla farmacodinamica, e vi e’ una modalita’ di preparazione e una posologia consigliata.

Quali sono le applicazioni della fitoterapia?

La fitoterapia può essere applicata nella vita quotidiana, soprattutto per quanto concerne la prevenzione e il mantenimento del pieno stato di benessere psicofisico della persona e dunque attiene a tanti ambiti, dalla gestione dello stress all’integrazione nutrizionale nelle pratiche sportive, dal sostegno al sistema immunitario, al contrasto di piccoli fastidi e disturbi quotidiani. La fitoterapia è una pratica che si puo’ integrare ad altri trattamenti e cure (tradizionali od olistici): spetta pero’ al proprio medico curante/specialista stabilire cure ed integrazioni specifiche nel caso si stiano seguendo percorsi terpeutici o si soffra di patologie.

Quali sono i consigli di Erbamedica?

Per mantenere al meglio il proprio benessere personale e’ necessario mettere in atto tutto cio’ che rientra nello stile di vita “sano” e  attento, il che implica tanti aspetti della vita personale ma che sono imprescindibili: un’alimentazione bilanciata e con cibi genuini, attività fisica quotidiana appropriata e calibrata, mantenere e sviluppare relazioni sociali e di amicizia sincere e gratificanti ,  svolgere attivita’ di svago e hobby , conoscere tecniche di rilassamento e gestione del sovraccarico mentale , fisico ed emozionale.

Quali prodotti offre Erbamedica?

Erbamedica offre piante officinali in tutte le sue forme e preparazioni: taglio tisana, polveri, ma anche estratti secchi titolati e standardizzati in capsule o compresse, estratti secchi multifrazionati dotati di fitocomplesso, estratti da mucillagini, gemmoderivati monopianta 1:5, tinture madri, estratti idroalcolici monopianta 1:5, estratti fluidi monopianta 1:1, miscele di estratti fluidi con oligoelementi catalizzatori,  oli vegetali, acidi grassi polisaturi in perle, complessi multivitaminici, enzimi digestivi, microalge verdi-azzurre in compresse e in polvere, fiori di Bach, oli essenziali chemiotipizzati e microincapisulati per assunzione orale, litoterapeutici e cosmesi funzionale.

Cosa vuol dire...?

Coleretico, emmenagogo, rubefacente… Se incontri qualche parola che non conosci, ti invito a consultare la sezione Glossario: troverai le principali funzioni delle piante officinali e le loro definizioni.

Dove e per quanto tempo si conservano le erbe officinali e i tè?

Secondo le regole della farmacopea, le tisane si preparano per macerazione, o per infusione, o per decozione, utilizzando acqua oligominerale (con pochi sali disciolti), e prima della utilizzazione devono decantare un certo tempo , infine vanno filtrate. Le erbe più adatte sono in “taglio tisana” cioè già essiccate ed opportunamente sminuzzate.

Le indicazioni che troverete qui riportate sono frutto di esperienza personale e del confronto con i colleghi dell’Accademia della Tisana di Anghiari, oltre che dalla consultazione bibliografica. Infusione: si utilizza per le droghe con principi attivi volatili ( contenenti oli essenziali) e ingenerale termolabili, in linea generale per erbe di cui si usano le parti più delicate come fiori, petali, sommità fiorite, scorze, gemme , brattee, foglie non coriacee. Si procede versando l’acqua bollente* direttamente sulle erbe poste in un contenitore in ceramica o porcellana (tiene a lungo il calore) dotato di filtro (tisaniera) oppure in teiera, e le si lascia poi a contatto con l’acqua per un certo tempo, coperte. Si filtra e si comprime il residuo, quest’ultimo non va ingerito, e si smaltisce nell’organico ed è un ottimo materiale per compost. La dose media consigliata varia dai 3-5 grammi di droga ogni 100ml (30-50g per litro) di acqua (ad eccezione di aneto e carvi, 1 g ogni 100ml), tempo di infusione medio 10-15 minuti. Il suggerimento di consumo per averne un effetto benefico è di 3-4 tazze da 200ml al giorno. *: per la spirea olmaria, le erbe aromatiche profumate molto ricche di essenze si procede con un infusione dolce, prolungata ma a temperatura 80/90°C es. eucalipto, timo, lavanda, rosmarino, issopo, origano, salvia, melissa, maggiorana, angelica, carvi, anice verde, finocchio, curcuma … Macerazione: per le foglie un po’ più ispessite e coriacee, come ad esempio alloro, uva ursina, e per le parti dure (radici, semi grossi, cortecce, rizomi, rametti, tuberi), si preferisce lasciare macerare per 15-30 minuti le erbe in acqua a temperatura ambiente, e successivamente procedere all’infusione o alla decozione; Digestione: si tratta di una macerazione, a temperature più elevate ma inferiori alla ebollizione; Decozione: si ottiene riscaldando in acqua le droghe a partire dall’acqua a temperatura ambiente fino ad ebollizione, e lasciando sobbollire a fuoco lento il tutto da 5 ai 30 minuti circa (a seconda dei casi, mediamente 10 minuti). Suggerimento dosaggio: mantenere la proporzione di 5 grammi di erba (equivalente a un cucchiaio da minestra circa) ogni 100ml di acqua. Per quanto riguarda i decotti se ne assumono solitamente 2-3 tazze al giorno . La decozione è fondamentale per le erbe dure, le radici, le cortecce, i piccioli, gli steli legnosi, quali per esempio: bardana, tarassaco, genziana, centaurea, echinacea, equiseto, rabarbaro, ononide, cardo mariano semi, rusco, cascara, ippocastano, ortica radice, lichene islandico, fucus, ed anche per alcune droghe non dure che fanno eccezione quali verbasco e carciofo. Le erbe che vendo sono inserite in un sacchetto di carta ecologica salva freschezza foderato internamente, che permette di trasportare e conservare le erbe per alcuni mesi, tuttavia vi consiglio di conservare le erbe in un barattolo di latta tipo quello dei tè (può andare bene anche quello del caffè in polvere) oppure in un barattolo di vetro meglio se scuro, come per marmellate e miele. Mantenete le erbe e i tè al riparo da fonti di luce diretta, dall’umidità e da odori intensi. Se la temperatura in casa supera i 25°C e c’è umidità superiore al 60% suggerisco di conservarle in via precauzionale in frigorifero. Generalmente le erbe si conservano perfettamente per circa 6-9 mesi al massimo, però ogni volta che si usano è bene controllarle visivamente: devono avere un bel colore intenso e mantenere il loro profumo come al momento dell’acquisto. Se le vedete ingiallite, o polverose o senza particolare odore, hanno perso le loro proprietà e vanno sostituite. Un erba invecchiata non è dannosa per la salute, ma non è più utile! I tè verdi e bianchi hanno scadenza 12 mesi dall’acquisto, i tè neri si conservano fino a 24 mesi. Alcuni tè post fermentati della categoria pu erh, sono invece pregiati perché invecchiati 5-7 anni o anche più, e migliorano come un buon vino rosso.

Altri usi delle erbe officinali in taglio tisana.

Alcune erbe si prestano alla miscelazione di tisane per applicazione locale sulla pelle (uso topico). In questi casi la concentrazione delle erbe deve essere maggiore rispetto a quella per l’uso interno, 100g di erba per litro. Nella sezione sulle erbe troverete indicazioni di miscele ed erbe per un bagno defaticante, il maniluvio per le mani screpolate, il pediluvio in caso di geloni e reumatismi, il collirio emolliente, il colluttorio per gengive irritate e per gargarismi, le lozioni e i linimenti per arrossamenti, scottature e piccole ferite. Le erbe si possono applicare sulla pelle sotto forma di compresse (garze, cotone, lino o teli naturali) imbibiti di decotto, succo, macerato o infuso , oppure sotto forma di cataplasmi caldi , da applicare sempre localmente . A impiastri e cataplasmi rimando ad articolo più approfondito.

Per quanto tempo si conserva la tisana dopo la preparazione?

Le tisane sono preparazioni fatte al momento e non prevedono l’uso di conservanti, motivo per cui andrebbero bevute calde/ tiepide appena fatte, per evitare ossidazioni. Se per motivi pratici non avete la possibilità di riscaldarvi dell’acqua ma desiderate trarre beneficio dalle virtù delle erbe officinali, vi consiglio di preparare a casa al mattino la tisana e di conservarla dentro ad un thermos di buona qualità che vi garantisce ottima tenuta del calore fino a 8 ore, senza dover riscaldare nuovamente le erbe.

Esistono tisane da bere fredde?

Alcune miscele erbali e tè si possono far macerare in acqua fredda, in questo caso si mantiene la corretta dose di erba in proporzione all’acqua e si lascia riposare coperta in acqua a temperatura ambiente o in frigorifero per almeno 4-5 ore. Un delizioso infuso freddo è il karkadè, dal sapore un po’ acidulo, molto dissetante. Anche le varie specie di menta, lemongrass e verbena odorosa si prestano a questo tipo di infusione, oltre agli infusi di frutta. In negozio sono disponibili diverse miscele e tè per infusioni a freddo .

Come si prepara il tè?

Ogni tè ha la sua regola e su ogni pacchetto troverete l’indicazione ottimale, ma l’aspetto fondamentale è rispettare rigorosamente il tempo di infusione e la temperatura dell’acqua. Usate sempre acqua minerale oligominerale non frizzante. Io abitualmente suggerisco 2/3 grammi (cucchiaino) per 150 ml di acqua se si fa nella tisaniera, mentre se si prepara in teiera, 1 cucchiaino per persona più un cucchiaino “per la teiera”. Il tempo di infusione è per i tè di buona qualità (non quelli a foglia spezzata o sminuzzata detti broken, fanning o dust ) indicativamente: 3-4 minuti in acqua bollente 90/100°C per i tè neri, 2-3 minuti di infusione a 80° C per i tè verdi cinesi, 2-3 minuti a 70°C per i tè verdi giapponesi. I “ fiori di tè”composizioni di petali di fiori e tè bianco che si presentano sotto forma di pallina, si mettono nella teiera di vetro, si versa l’acqua calda circa a 70-80 °C e impiegano circa 10 minuti a schiudersi. Il tè bianco Yin Zhen, aghi d’argento , va posto a 70°C per 7-10 minuti. In Cina ne usano anche 5-6 grammi per 150 ml d’acqua. Gli oolong necessitano di un discorso a parte, a seconda che si preparino secondo i gusti occidentali o secondo la tradizione cinese, che prevede fino a 7 infusioni consecutive. Solitamente l’infusione occidentale è 3-5 minuti con acqua a 85°C.

Come si conservano le spezie?

Le spezie si conservano in vasetti di vetro, meglio se scuri, per circa 1 anno dall’acquisto. E’ sempre bene acquistarle intere perché in polvere tendono a perdere rapidamente l’intensità, ad eccezione di zenzero, cannella e curcuma che anche in polvere mantengono integra la loro fragranza a lungo; Papavero e sesamo è meglio conservarli in frigorifero per preservarli dall’irrancidimento, così come il peperoncino e la paprika.

Si possono utilizzare tisane ed integratori d’erbe in gravidanza ed allattamento?

Spetta al medico curante della donna valutare il rapporto rischio/beneficio dell’assunzione durante la gravidanza e l’allattamento di preparati erbali ed in mancanza di parere medico, se ne sconsiglia l’uso in via prudenziale, poiché la sicurezza d’uso non è stata determinate, ad eccezione delle erbe valutate positivamente nelle monografie europee ESCOP. Questo è un breve elenco di erbe ritenute utilizzabili secondo le linee guida europee, in gravidanza ed allattamento: aglio, anice verde, camomilla, finocchio, semi di lino, calendula e arnica (per uso esterno), mirtillo nero frutto, psillio / ispaghul; Queste invece le erbe assolutamente controindicate in gravidanza  (il primo trimestre è il più a rischio) ed allattamento :tutte le erbe ad antrachinoni con effetto lassativo (aloe lassativa, cascara, frangula, senna, rabarbaro, china) le erbe contenenti alcaloidi e oli essenziali o che hanno azione di stimolo ormonale o possono agire sulla muscolatura uterina: agnocasto, arancio amaro, artiglio del diavolo (ok allattamento), assenzio, bardana, betulla, boldo, cannella, camomilla romana, caffè, calamo aromatico, centella, cimicifuga, farfara, fieno greco,  ginepro, ginseng, gingko , guaranà, iperico, luppolo (consentito in allattamento),  ippocastano, issopo, liquirizia, menta, melograno scorze, momordica, ortica (ok allattamento), partenio,poligala, prezzemolo, rosmarino (ok allattamento), riso rosso fermentato, ruta, salice, salvia, schisandra, sedano semi, serenoa, trifoglio rosso, tribulus, uncaria, uva orsina, withania.

Esistono controindicazioni all’uso delle tisane?

Le droghe vegetali inserite nella Farmacopea Ufficiale della repubblica italiana costituiscono rimedi con ottimo profilo di sicurezza, generalmente ben tollerati, che sempre più sovente trovano riscontro come importanti complementi alle terapie allopatiche o a percorsi di educazione alimentare come ricorda anche l’OMS .

Le indicazioni che troverete su questo sito non intendono essere esaustive poichè le conoscenze scientifiche sono in continua evoluzione, nè sostituiscono il parere del medico curante, al quale spetta valutare il rapporto rischio/beneficio di un rimedio, in modo particolare se si stanno assumendo farmaci in modo continuativo o si ha intenzione di farlo. L’utilizzo di erbe in soggetti con gravi patologie a carico del fegato, dei reni o in deficit immunitario non è stato mai valutato ed è preferibile, in questi casi, astenersi.

Ordini e spedizioni

Come faccio ad ordinare?

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